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Articolo 1

Prego. ma Redazione

Rubo un pò del vostro tempo e ve ne sono riconoscente per sottoporre alla Vs attenzione alcune riflessioni sul Toro.
Premetto che il mercato non è quasi iniziato ed ogni valutazione sarebbe inopportuna al momento. Dalla stampa ad ora vengono accostati al Toro per lo più nomi di giocatori o ultra trentenni e di valore poco diverso di quelli già in rosa oppure ultra trentenni che negli ultimi periodi hanno patito infortuni a raffica. La proprietà e Petrachi auspico e ne voglio esser certo ... staranno lavorando a ben altri obiettivi a fari spenti. Come portiere di riserva il giovane polacco Wrabel, magari un gran colpo tra Acerbi o DeVrij per la difesa e uno grande inserimento per il centrocampo tra Leandro Paredes Seko Fofana o Donsah e un giovane attaccante combattivo e caparbio alla Belotti. Sia inteso per provare a far una stagione migliore chiaramente andrebbero blindati Belotti Baselli Benassi I.Falque Zappacosta Barreca Ljajic insomma i migliori già in rosa. Ringraziandovi sin d'ora.

                                                                                          26 Giugno 2017     Pierluigi Fristachi

Articolo 2

Ringraziando per l'opportunità pongo alla vostra attenzione alcune cadidature che credo possano esser ottimi prospetti per il mercato del Toro. Per la porta come secondo il polacco Wrabel, il jolly Chalobah,uno tra Gregus e Donsah ed uno tra Niang e il polacco Piatek (Simeone e Zapata sono economicamente sopravalutati). Poi se Cairo e Petrachi riusciranno ad assicurarsi un centrocampista e un difensore di esperienza, ma non più di 27enni, con maggior qualità ben venga. Eviterei trentenni messi alla porta da altre squadre.

Il tutto premettendo vengano blindati i migliori già granata Belotti Baselli I.Falque Zappacosta Barreca Ljajic e Benassi.

Una mia pseudo formazione: Sirigu Zappacosta CHALOBAH Lyanco Barreca GREGUS Baselli Falque Belotti Ljaic NIANG....WRABEL Bonifazi Moretti Aquah Benassi Boye ecc.

                                                                                               3 Luglio 2017    Pierluigi Fristachi

Articolo 3

Una dozzina anni orsono si insediava il Dr. Cairo e, da allora, è innegabile che il Toro di strada ne ha fatta; ad ognuno poi le proprie considerazioni, io vi scrivo le mie. Partiamo da due evidenze: il Toro ultimamente è stato schierato con un 4-2-3-1, passando alla marcatura a zona. Il modulo con cui si è chiusa la scorsa stagione. Prevede un trequartista dietro al centravanti di riferimento, con la possibilità che gli uomini offensivi possono svariare tra le linee creando imprevedibilità che rende la fase difensiva degli avversari più complicata. Vedremo strada facendo, anche alla luce dei nuovi acquisti, quale modulo garantirà maggiori potenzialità e resa in attacco. La scorsa stagione ha senz'altro rimarcato come la fase difensiva non fosse adeguata; è stato deciso di adottare la marcatura a zona, che non è la panacea di ogni male, ma se ben eseguita ha il suo perché. Per la resa, sia della fase di attacco che della fase difensiva, fattori determinanti risultano essere le caratteristiche dei singoli interpreti, al pari della sagacia tattica dell'allenatore. Passiamo alla disamina dei singoli reparti. In porta Sirigu ha preso il posto di Hart, soggetti entrambi con esperienza internazionale, con alcune similitudini. Il nuovo arrivo risulterebbe più continuo e di sostanza rispetto all'inglese, a sprazzi più spettacolare ed istrionico.
La difesa centrale è stata rivoluzionata e risulta decisamente rinforzata. Ottimo N’Koulou, giocatore con esperienza rapido, tecnico e con piedi educati. Lyanco convince, difensore completo e moderno, così come il roccioso Bonifazi, magari un poco più acerbo. È rimasto il sempreverde Moretti, tutto sostanza e di sicura affidabilità. In fine Burdisso può mettere al servizio dei giovani la sua esperienza.
A destra la cessione (peraltro ad un buon prezzo) di Zappacosta rappresenta sicuramente una perdita sul campo. Ansaldi, con De Silvestri, possono offrire più copertura. Se l'argentino conferma le prestazioni che regalava a Genova assicurando anche corsa e cross sarà un interprete adeguato per il ruolo. A sinistra, l'arrembante Barreca e l'esperto Molinaro come lo scorso anno.
Benassi venduto (peccato), forse a cifre non adeguate per un giovane tecnicamente molto valido; l'allenatore non lo considerava più, strada facendo vedremo se sarà un rimpianto. Il venezuelano Rincon concentrato di esperienza, grinta e quantità assicura un adeguato filtro e legna in mezzo al campo. Nota dolente il problema al ginocchio per Baselli che è l'uomo di qualità in mezzo; molto della resa del centrocampo dipende dal suo recupero. Ljajic sulla trequarti ha grandi mezzi che se verranno abbinati alla continuità e all'impegno che molte volte sono deficitari, può diventare l'arma più del Toro. Rimasti Acquah e Obi, buone e rassicuranti le loro ultime partite, L'esperto Valdifiori e lo scalpitante Gustafson completano la mediana.
Salutato Maxi Lopez, arriva Niang, giocatore veloce e tecnicamente valido a cui sin ora ha fatto difetto maturità, saggezza tattica e continuità... speriamo sia l'anno della maturazione di questo jolly d'attacco. Sull'esterno lo spagnolo Iago Falqué è una sicurezza che ha nelle sue corde anche una quindicina di goal a stagione. Boyé che ha grande tecnica, è chiamato al salto di qualità, a suon di giocate di sostanza e di goal che fino ad ora gli fanno difetto. I guizzanti Berenguer ed Edera, tecnicamente preparati, così come i potenti Sadiq e De Luca, completano un reparto avanzato di tutto rispetto.
L'acquisto più importante è la conferma di Belotti, da cui questo Toro non può prescindere. Lui è la chiave di volta, è lui che l'allenatore dovrà mettere nelle condizioni di liberare le potenzialità infinite da goleador.
In conclusione, il materiale umano su cui Mihajlovic può lavorare c'è, eccome. L'accesso all'Europa passa dalle sue capacità di garantire al Toro un gioco redditizio, una fase difensiva adeguata e, oggi, dai goal di Belotti, nella speranza, che si intravede, di scoprire una squadra di valore, il prossimo anno.

                                                                                        2 Settembre 2017    Pierluigi Fristachi

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